...... ggente ch'ancora
sente la crijanza
e a la parola
ammesca ru surrise.
Quiste è da sempe:
quiste è ru Mulise!
Emilio Spensieri
Il territorio e la gente del Molise raccontano una storia molto antica, dall'Homo Aeserniensis ai Sanniti, e un presente fondato sul rispetto delle bellezze artistiche, storiche, ambientali e sull'amore per le tradizioni.
La presenza dell'uomo in Molise, dalla preistoria ad oggi, ha lasciato tracce evidenti ed importanti, ma sempre con le mani di contadini e pastori, in un equilibrio non alterato tra ambiente e insediamenti umani.
Il racconto comincia nel Paleolitico di Isernia, con gli scavi che hanno portato alla luce un villaggio di "homines erecti". Ed è ancora l'Alto Molise ad ospitare le testimonianze della civiltà dei Sanniti, con il complesso archelogico del teatro e dei due templi di Pietrabbondante, luogo di culto e di incontro di tutte le tribù sannitiche, omogeneamente distribuite su tutto il territorio molisano fino alla costa adriatica con Larino, capitale dei Frentani. La storia di Roma fa tappa nel Molise con Saepinum, "la più romantica tra le
città dissepolte" secondo Guido Piovene. La presenza sannitica e romana era stata conosciuta anche nei luoghi vicini alle sorgenti del Volturno, ma la svolta avviene nel Medioevo con l'epopea di San Vincenzo al Volturno, una delle più grandi abbazie benedettine europee. Ed è proprio il periodo medioevale che ci ha lasciato una ricca serie di castelli: dai Longobardi ai Normanni, dagli Svevi agli Angioini, per finire agli Aragonesi; i castelli sono testimoni dell'ascesa e della caduta di signori e cavalieri, delle battaglie e delle trame avventurose, da Campobasso e Castropignano a Roccamandolfi, da Termoli a Carpinone, Cerro al Volturno e Pescolanciano.
La costante del viaggio è un paesaggio naturale di suggestiva bellezza dalla costa adriatica alle colline centrali, fino ai 2000 metri del Matese e delle
Mainarde; accompagnati dai tratturi, le larghe strade d'erba di una
transumanza non lontanissima nel tempo, quando il ritmo del viaggio era scandito dai passi dell'uomo. E il primato del più alto comune del
Mezzogiorno: Capracotta a 1400 metri, nella Comunità Montana Alto Molise, dalle abetaie di Pescopennataro fino alla riserva integrale MAB di Vastogirardi e alle tartufaie di Carovilli e San Pietro Avellana.
La cultura della tradizione e del folklore è una ricchezza di questa regione, in essa si ripropone la vita dei suoi progenitori in un filo mai interrotto tra la storia e il presente, nelle voci diffuse dei dialetti, nella memoria degli antichi mestieri, nella devozione cristiana dei contadini. Lo spettacolo dell'arte dei mestieri lo ritroviamo a Isernia con i merletti, il "tombolo", la tessitura e
le ceramiche, e ad Agnone, la città della "voce degli angeli" come viene chiamata per le campane della pontificia fabbrica Marinelli, dall'anno 1000 famosa nel mondo per la fusione del bronzo.
Una regione fatta di piccoli paesi appoggiati sulle colline, labirinti di vicoli, gradinate, piazzette, balconi fioriti e case di pietra; lontana dai clamori della città, speranzosa nel futuro senza mai dimenticare il passato.
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